Tra benessere e malessere, un limite da identificare
Con l’atto di indirizzo 2019[1], così si è espresso il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “…Per fronteggiare in modo adeguato il fenomeno del sovraffollamento degli istituti e per garantire dignitose condizioni di vita alle persone detenute, è indispensabile attuare un piano per l’edilizia penitenziaria che preveda la realizzazione di nuove strutture, l’ampliamento ed ammodernamento delle attuali, nonché la nuova destinazione di edifici dismessi…”. Siamo noi, ora, che rivolgiamo per l’ennesima volta al DAP le seguenti domande, visti e condivisi gli indirizzi del ministro, più volte rappresentati su articoli, interventi e saggi dedicati[2]. Quali sono i criteri minimi di funzionalità a cui deve attenersi il progettista che riguardano i vari problemi concernenti la sicurezza, l’igiene, la vivibilità e la dimensione di un ambiente-chiuso quale è quello che per definizione identifichiamo come carcere? ….