La questione diritti umani nelle carceri

Autore/i: Domenico Alessandro de'Rossi
Data di pubblicazione: 7 Giugno 2013

La collaborazione tra apparato statale e realtà privata può offrire grandi opportunità per il rilancio del sistema penitenziario in termini di maggiore efficienza e ad effettiva misura umana.

Presso la Casa Circondariale del Carcere di Saluzzo (Torino) la scorsa settimana si è tenuto un importante convegno relativo alle esperienze compiute in Francia e in parte in Italia, all’interno di programmi di collaborazione e “partenariato tra sistema pubblico e privato” nell’ambito del sistema complesso di gestione del carcere. Al convegno hanno partecipato, per il Ministero della Giustizia, il consigliere Alfonso Sabella, magistrato, Direttore generale del “Dipartimento delle Risorse materiali dei Beni e Servizi” (DAP) e il dr. Enrico Sbriglia, Provveditore della regione Piemonte e Val D’Aosta del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ospite il direttore del carcere dr. Giorgio Leggieri. Per la parte privata erano presenti il dr. Dino Tessa della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri (www.casadicarita.org), il dr. Giacomo Sarti del Consorzio O.P.E.N. Offenders Pathways to Employment National Network (www.openconsorzio.org), il dr. Giovanni Pescatori di Cofely Italia (www.cofely-gdfsuez.it), Bertrand Amelot direttore dello sviluppo di GEPSA, operatore francese di servizi pubblici controllata Cofely.

L’intera giornata è stata dedicata ad esaminare le forme di collaborazione già in atto in Francia e parzialmente anche in Italia tra sistema pubblico e sistema privato alla luce delle complesse esigenze che vedono comunque lo Stato spesso incapace, nonostante la buona volontà degli operatori penitenziari, impossibilitato a gestire le tante attività che sono presenti dentro la realtà carceraria. Specialmente, ma non solo, per quanto riguarda la formazione culturale e lavorativa dei detenuti in vista del termine della pena per un nuovo inserimento civile nella società…

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